Siamo ossessionati dall'idea di "arrivare", perché se non otteniamo quel traguardo, non ci sentiamo speciali. Vero, no?
I social media hanno ampliato questa percezione di noi stessi: chiunque è più bello, più forte, più ricco, più felice...e' "più" su ogni cosa.
Tu pubblicheresti mai su Instagram un tuo insuccesso? Un tuo momento infelice? Un trauma? Una difficoltà importante?
O ami condividere te stesso quando stai bene, quando ti vedi in forma, quando va tutto bene?
E' incredibile a volte, ma ti assicuro che siamo tutti uguali.
Anche se tizia è famosa, ha un conto in banca più gonfio e può permettersi cose che tu non puoi.
In fin dei conti, siamo tutti sulla stessa barca: siamo diversi solo nel modo in cui lo affrontiamo e le persone sono spinte a mostrare con più semplicità i risultati, nascondendo il lavoro che c'è realmente dietro le quinte.
E' anche vero che la pressione del mondo "reale" non è da meno: la famiglia così come la società e talvolta gli amici, spesso ci spingono, a causa dei loro stessi limiti mentali, a focalizzarci sul raggiungimento di obiettivi per loro misurabili e visibili, portando dentro di noi la convinzione che, il nostro sogno sia irrealizzabile, solo perché è previsto qualche sforzo in più per raggiungerlo
Questo atteggiamento di "sottomissione" al volere altrui può diventare davvero tossico e farci perdere di vista il nostro vero potenziale.
Questo ci porta molto spesso a voler dimostrare di poterlo fare, a chi non crede, avendo già il risultato in mano. Ma sappiamo bene che dietro esiste un grande lavoro da fare e aspettarsi che i risultati arrivino sin da subito, può portare a frustrazione, perdita di motivazione e stress inutili.
Puntare al risultato non fa altro che diminuire la percezione che abbiamo sul nostro reale valore: si trasforma in una lotta continua al "paragone" perché se "quella persona è arrivata adesso, io non sarò al suo stesso livello" oppure "se io non sono ancora lì, significa che gli altri sono migliori di me". Ma non è così.
Bramare ad un obiettivo da già a te stesso un valore speciale: non sei apatico, hai dei sogni e lavori duramente per ottenerli.
Ma smettila di focalizzarti su ciò che non ha importanza: la persona che è già arrivata, ha probabilmente lei stessa pensato di non farcela, di essere inferiore rispetto a chi, in quel momento, si trovava di fronte a lei.
Ma ha continuato a lavorare duramente. E ce l'ha fatta.
Non esiste essere vivente che, per salire,
parta dalla cima della scala.
Non esiste montagna che, per arrivare alla sua vetta,
non debba essere scalata.
Tienilo a mente.
Ad un certo punto di questo viaggio, ti auguro il prima possibile, ti renderai conto di quanto tu sia cambiato.
E non parlo fisicamente, se il tuo è un obiettivo estetico e nemmeno di quanto tu ti possa essere avvicinato al tuo obiettivo economico, per esempio.
Parlo di un cambiamento profondo che, se affronterai questo "viaggio" in introspezione, noterai dentro di te.
Cambierà il tuo modo di affrontare le difficoltà, cambierà la tua visione del tempo, del denaro, delle persone.
Cambieranno quelli che ritenevi valori e che invece, forse, erano solo capricci. E si consolideranno i valori reali e concreti, che invece davi per scontati.
Cambierà la percezione del tuo IO, del tuo corpo e ascolterai le tue necessità, come una priorità assoluta.
Sentirai che non c'è niente di più bello che godersi i passi verso la montagna, la quale vetta desideri così tanto.
E mai la perderai di vista. Semplicemente ti fermerai ogni tanto per dare peso e valore ad ogni passaggio raggiunto.
A volte ti verrà naturale guardare avanti e ricadere ancora nella convinzione di non farcela più, ma allora basterà dare un' occhiata dietro e ricordare a te stesso, quanto è stata dura la salita che ti lasci alle spalle.
Nel mio percorso mi sono sempre chiesta, e spesso succede ancora, se mai ce la farò. A fare cosa, poi mi chiedo? A vedermi lassù, ovviamente.
Ma poi mi rendo conto che l'obiettivo unico di vedersi in cima, la cima che abbiamo stabilito per noi, è quello di godersi lo spettacolo. Giusto.
E allora mi chiedo perché, prima di arrivare, non possa fermarmi e guardare il panorama un pò più dal basso?
In fondo ogni collina è una cima,
se guardata dalla valle.
Così mi ricordo e ricordo a te, mio caro lettore, di stabilire per me dei piccoli obiettivi, raggiungibili,
e fermarmi a celebrare queste piccole vittorie. Che poi non sono mai "piccole", se le guardiamo con gli occhi di chi eravamo ieri.
I fallimenti esistono e saranno sempre lì a ricordarci che possiamo fare di più e soprattutto che, ogni passo fatto è un esperienza e un insegnamento che da fermi non avremmo mai potuto cogliere.
I risultati sono importanti, perché incrementano la voglia e il desiderio che ti rendono vivo e ambizioso.
Ma il viaggio, dà un senso così profondo alla tua esistenza,
che dargli valore farà di te una persona migliore, libera e soprattutto...unica al mondo.
Angy
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